Con l'auspicio che il bel tempo resista, e che si ripeta anche quest'anno il «fenomeno» fisico e altamente simbolico del raggio di sole che, a mezzogiorno in punto del 25 marzo, filtra dalla vetrata della Cattedrale illuminando una mensola posta sopra al Pergamo di Giovanni Pisano, gli amanti della tradizione si apprestano a festeggiare il Capodanno pisano
Prima di adeguarsi al calendario Gregoriano, dal 1200 fino al 1749 i pisani avevano un loro calendario.Questo faceva iniziare l'anno il giorno dell'Annunciazione esattamente nove mesi prima di Natale, il 25 marzo.
Per essere certi di non sbagliare giorno per i festeggiamenti del nuovo anno, i pisani avevano costruito nella cattedrale una specie di "sveglia solare", una finestrella tonda posta in alto nella cappella, di San Ranieri dalla quale, proprio il 25 marzo, a mezzogiorno esatto penetra un raggio di sole che va a cadere sempre nel solito punto.
Da qualche anno il sindaco ha ripristinato questa tradizione e la sera del 24 marzo i pisani festeggiano la fine del vecchio anno, naturalmente pisano.
Questo calendario durò fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana Francesco I di Lorena ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l'anno 1750.
Quindi lo Stato Pisano, formato grosso modo dalle attuali Province di Pisa e di Livorno, dovette uniformarsi all'uso del calendario gregoriano come il resto della Toscana.
Negli anni '80 del Novecento si tornò a parlare di questa festa, e da allora il Capodanno è sempre più atteso e festeggiato, con numerose iniziative culturali ed anche conviviali con piatti tipici e storici nei ristoranti della Città.